82

Antonella Monzoni: Donne di Scanno Oggi

Antonella Monzoni: Donne di Scanno Oggi

Autore: Antonella Monzoni
Testi: Giovanni Bucci, Amedeo Fusco e Antonella Monzoni
Pagine: 64
Lingua: Italiano/Inglese
Anno: 2016
Formato: 220x170 mm.
Confezione: Brossura fresata

ISBN 978-88-95388-28-1

€ 10,00

Alla fine degli anni ’50 Giuseppe Turroni fu duro nel giudicare le fotografie che Giacomelli aveva realizzato a Scanno, che definì “Il santuario della retorica meridionalista”. Adesso, se il grande critico fosse ancora tra noi, userebbe parole di elogio per i ritratti di Antonella Monzoni: Finalmente la donna di Scanno fotografata fuori dalla retorica. Niente gonne nere, ma camici bianchi per lavorare nelle cucine dei ristoranti, in farmacia, nei laboratori delle pasticcerie, forni, empori ecc… È questa la nuova donna scannese, che adesso firma assegni e paga le fatture via internet con la propria carta di credito. Non più quella che portava in equilibrio sul proprio capo i cesti colmi di legna per alimentare il fuoco nel camino in vista di un inverno freddo e senza marito che era pastore in Puglia. Col tempo cambia tutto, e l’artista, come la Monzoni nel nostro caso, testimonia e spesso coglie in anticipo questi mutamenti. Eppure nello sguardo di queste “nuove” donne scannesi si avverte una continuità, un legame con quelle fotografate da Hilde Lotz-Bauer, Cartier-Bresson, Giacomelli…


Secondo il concetto crociano di Storia, il passato è legato al presente da una sequenza ininterrotta di avvenimenti che scaturiscono l’uno dall’altro, e sono uniti come in una lunga catena. Così, se ne muovi un capo, senti subito vibrare l’altro. Nelle immagini di Antonella Monzoni si avverte questa consonanza, le sue donne non indossano più il costume, ma sono come le loro nonne e bisnonne: determinate, forti e allo stesso tempo dolci e sentimentali. Basta leggere nei volti che il sensibile obbiettivo della fotografa ci ha trasmessi, e anche nei testi che accompagnano i ritratti. Uno per tutti: Scanno è la mia scelta di vita (…) Da sempre ho un fortissimo legame con la tradizione (…) Al Festival del Folklore internazionale di Pechino mi sentivo una regina nel mio costume tradizionale, era di mia zia ed io l’ho ricomposto e sistemato, pezzo per pezzo.
Nella ricca iconografia scannese, grazie alle “nuove” fotografie di Antonella Monzoni, si è inserito adesso il chiaro concetto di un “prima” e un “dopo”.
(Giovanni Bucci)