Autore: Massimo Magistrini
Testi: Laura Manione, Massimo Magistrini
Pagine : 84 + risguardi
Lingua: Italiano/Inglese
Mese/Anno: Luglio 2025
Formato: 180x260 mm
Confezione: Brossura svizzera cartonata dorso a vista, blocco libro incollato in terza copertina
Tiratura: 100 copie
ISBN 978-88-88290-12-6
€ 65,00
La grammatica. È intorno alla grammatica che ruota, come l’ago in una bussola, il lavoro di Massimo Magistrini. Lo stesso titolo del volume è affidato a una preposizione, In, che diventa poi prefisso per introdurre le sezioni interne. Con un azzardo, una particella semplice si assume il compito di decifrare un lavoro complesso, articolato in più serie che, considerate nell’insieme, restituiscono una precisa visione della fotografia e del mondo naturale.
Dietro la fotocamera, l’autore assume lo sguardo attento dell’escursionista che si muove in ambienti minimi e tuttavia sa immaginare realtà sconfinate, scrutando e consultando boschi, erbe e fiori spontanei, muschi e antiche mappe nautiche. Micro e macrocosmi sono riscritti adottando convenzioni e soluzioni tecniche proprie del mezzo espressivo.
In-canto è il capitolo che apre il libro e ci trasporta nella dimensione silvestre, in un luogo archetipico dove dimorano esuberanza e mistero: è la doppia esposizione in camera ‒ non in postproduzione ‒ a raccoglierli entrambi, dando vita a un processo di sedimentazione e trasformazione che allude alle implicazioni fisiologiche e simboliche della rigenerazione forestale.
In-colto, a seguire, interpreta invece l’idea di giardino, di hortus conclusus ben protetto dai bordi dell’immagine e popolato da esemplari comuni eppure straordinari. Qui, oltre alla doppia esposizione che sottolinea svariate combinazioni di elementari forme botaniche, è il bianco e nero a sintetizzare l’intera sequenza, convertendola in una galleria di arazzi sofisticati.
In-esplorato, da ultimo, racchiude due cartografie fantastiche redatte con immagini di muschi e foglie di conifere, a cui se ne aggiunge una terza costruita con particolari estrapolati da un antico portolano. Abbandonata la doppia esposizione, sono ora l’inversione negativo positivo e il taglio fotografico a condurci verso un altrove. L’invito è quello di salpare verso una destinazione ignota, seguendo segni frammentari, rischiando sia l’approdo sia il naufragio.
In-canto, in-colto e in-esplorato sono davvero i punti cardinali che permettono al lettore di orientarsi tra le pagine di un oggetto-libro da sfogliare al pari di un calendario, per attraversare tempo e spazio, altre nozioni consustanziali alla fotografia e con cui Massimo Magistrini ama misurarsi.
Infine, non sono solo le puntuali scelte tecniche a fare di In un piccolo compendio di grammatica fotografica applicata all’osservazione della natura. È anche l’eco della conoscenza di autori che hanno dato origine o lasciato traccia nella storia della fotografia ad arricchire la pubblicazione. Nel senso profondo di questa ricerca, visivamente o concettualmente, ritroviamo: William Henry Fox Talbot, che iniziò le sue sperimentazioni a partire da elementi botanici; Eliot Porter, che associò i suoi studi sui colori dei boschi alle frasi di Thoreau; Robert Adams, che ridefinì il significato di bellezza fotografica, agganciandolo alla contemplazione e all’ascolto del paesaggio.
Del resto, sono i termini essenziali di una lingua tanto diffusa a indicare il cammino e a tradurre la meraviglia di territori che, seppure ampiamente praticati, chiedono ancora di essere interrogati e riscoperti.
(Laura Manione)