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Giacomo Sinibaldi: PESCARA. MOTO PERPETUO

Giacomo Sinibaldi: PESCARA. MOTO PERPETUO

Autore: Giacomo Sinibaldi
Testi: Giacomo Sinibaldi, Maria Rita Carota, Massimo Agus, Gabriella Albertini
Pagine: 84 + risguardi
Lingua: Italiano
Anno: 2024
Formato: 210x210 mm
Confezione: cartonato filo refe con capitelli

ISBN 978-88-94 7614-5-0

€ 28,00

Lo sguardo di Giacomo Sinibaldi si manifesta attraverso immagini essenziali nella loro composizione, ma che rivelano una profonda e complessa narrativa. Le sue fotografie, frutto di una costante ricerca del quotidiano e del consueto, riprendono scorci e dettagli che convivono sincronicamente nello spazio urbano, e sono il risultato di un’attenzione volta a trovare connessioni e incontri tra geometrie, colori ed altri elementi che partecipano a comporre uno speci.co vocabolario visivo, mirato a sintetizzare e metaforizzare le suggestioni percepite passeggiando nella città. L’autore ritrae una realtà che si rivela al suo sguardo come una densa visione, e utilizzando scritte e segni come elementi visivi e come indizi della presenza umana, della storia dei luoghi e delle tradizioni passate, riesce a far emergere particolari nascosti sotto la superficie, che agiscono come punti di riferimento e di guida per condurre l’osservatore in un viaggio dentro la città di Pescara, nelle sue trasformazioni e nel suo continuo movimento.

Le immagini, compatte nella struttura, comunicano un senso di precisione e ordine, indotto dal formato quadrato che o.re una visione distillata e quasi minimalista, e partecipa a creare tensioni ed equilibri insospettati, aggiungendo livelli di significato. Tuttavia, al di là delle forme geometriche, emerge un’indagine acuta del territorio che evidenzia e allo stesso tempo astrae la natura mutevole del tempo che passa. L’approccio di Sinibaldi invita a riflettere sulla natura ambigua del tempo e sulla sua rappresentazione visiva; infatti, anche se le singole fotografie appaiono quasi atemporali, creando una sensazione straniata e a volte surreale, in realtà rivelano la complessa stratificazione storica dei luoghi e il loro variare nel tempo. In questo modo, grazie alla capacità dell’autore di estrapolare l’essenza delle cose, diventano prove tangibili della storia e della trasformazione della città e si rivelano uno strumento per indagare e interpretare la complessità del reale. […]

(dal testo di Massimo Agus)