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Libri

Paolo Ferrari: LA NATURA DELLE COSE

Paolo Ferrari: LA NATURA DELLE COSE

Autore: Paolo Ferrari
Testi: Stefania Lasagni, Daniela Bazzani
Pagine: 84 + risguardi
Lingua: Italiano/Inglese
Anno: 2024
Formato: 200x200 mm
Confezione: Cartonato filo refe con capitelli

ISBN 978-88-947614-8-1

€ 25,00

C’è un ordine nelle cose, una giusta misura, un equilibrio.
E qualora non ci fosse, qualora fosse il caos, il disordine, a regolare la natura, la società, fino al paesaggio umanizzato, allora ecco intervenire lo sguardo di Paolo Ferrari, che nella oggettività disorganizzata, trova la materia, la sostanza primordiale per la formazione del proprio mondo ordinato, il proprio cosmo. Come gli antichi filosofi  attingevano dal dato sensoriale per disquisire sul mondo dell’invisibile, così negli scatti dell’autore la realtà raccolta prende vita e corpo trasformandosi in metafora del  quotidiano animato, anzi umanizzato, aperto agli sguardi. La contemplazione è dunque il punto di partenza e il punto di arrivo; l’assenza di eccessi determina una visione  classica di eleganza, serenità ed equilibrio. In coerenza con questo presupposto, l’attrazione che il cosmo ordinato esercita sull’uomo, in virtù della bellezza che esprime, è da sempre legata all’idea di forma eidos, che coincide con la “cosa veduta”. E perché non traslare il concetto alla “cosa fotografata”? Lo sguardo vede, sceglie, raccoglie, ferma il tempo e crea lo spazio [...]
(dal testo di Stefania Lasagni)


Il perturbante fascino di un’altalena, un salto nel vuoto, quella vertigine intesa come ebbrezza che – sollevandomi dal mondo reale e dalla sfera razionale – mi porta in quella Terra di Mezzo sospesa, sull’orlo di un imponderabile abisso nel cui buio mi appare il gorgo della vita. Impossibile sottrarmi a questo gioco capace di risvegliare il senso di  meraviglia, in una sorta di monologo tra me e me, che indaga sulle molte sfaccettature della natura delle cose. Attraverso ombre e riflessi mi accorgo che togliendo me stessa dalle cose che mi circondano, restituisco loro la propria originaria dignità e, con essa, anche un’autonomia dalla mia attenzione, dalla mia energia, che le svincola e permette loro di librarsi. Il mondo diviene specchio dei miei contenuti più nascosti e delle mie proiezioni, in modo del tutto inconscio e involontario. Finestre come punti di  osservazione e dialogo. Voli di stormi che suscitano la mia immaginazione. Contesti protesi a farmi tendere l’orecchio alla straordinaria sinfonia dell’esistenza. Quello di  Paolo Ferrari è un libro scritto con la fotografia come comunicazione fondata sulla trasmissione di messaggi autentici, rispondenti all’essere dell’autore e impossibili da racchiudere nella mera convenzione del parlato.
(Daniela Bazzani)



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Alessandro Mallamaci: Un luogo bello • P R E V E N D I T A • L I B R O • N O V I T A'

Alessandro Mallamaci: Un luogo bello  •  P  R  E  V  E  N  D  I  T  A     •      L I B R O      •         N  O  V  I  T  A'

Autore: Alessandro Mallamaci
Testi: Alessandro Mallamaci, Corrado Alvaro, Umberto Zanotti Bianco, Saverio Strati, Norman Douglas, Giovanna Calvenzi
Pagine: 120
Lingua: Inglese/Italiano
Anno: 2024
Formato: 14x20,85 cm
Confezione: Cover in Fedrigoni Materica Terrarossa con timbro a secco, fascetta con timbro a secco e lamina a caldo, brossura svizzera filo refe a vista

ISBN 978-88-947614-7-4

€ 35,00

Un progetto pluripremiato:

  • Winner of the InTarget Award and selected for an exhibition at the Photolux Festival, Lucca, Italy, 2024.
  • Selected for the Lishui Photography Festival, Lishui, China, 2023.
  • Winner of the Open Call and selected for The performing photobook exhibition, curated by Francesca Serravalle at the Format International Photography Festival, Derby, UK, 2023.
  • Winner of the Open Call, juried by Paul D’Amato, and selected for the Back on the Shelf book exhibition, at Filter Photo, Chicago, USA, 2023.
  • Winner of the International Open Submission and selected for the Photobook exhibition at the Belfast Photo Festival, Belfast, UK, 2022.

Il titolo è: “Un luogo bello”

Due sono i punti di riferimento che Alessandro Mallamaci ci offre per entrare nel merito della sua narrazione. Il primo è geografico: “La vallata della fiumara Sant’Agata trova asilo tra la terra rossa delle montagne dell’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, e si spinge verso il mare, fino a tuffarsi nello stretto di Messina. Il nome del corso d’acqua ha origine dal greco aghatè, che si lega a concetti quali bellezza, bontà, e nobiltà; come se i viaggiatori del periodo magnogreco avessero subìto l’incanto di questo luogo”. Il secondo è affettivo, una sorta di postfazione che intende chiarire il titolo del suo lavoro: “Questo è il mio paesaggio. Non posso non amarlo. È un luogo bello”. Una spiegazione non richiesta che mette in evidenza, da subito, dalla prima immagine, un legame forte ma anche consapevole e doloroso nei confronti di un paesaggio amato.

Ora il viaggio può iniziare. Siamo in Calabria, nei luoghi nei quali Mallamaci vive. Luoghi che mettono a confronto paesaggi sublimi e speculazioni edilizie, natura incontaminata e natura corrotta dall’uomo e dalle sue storie, reperti storici e rifiuti industriali, tradizioni popolari ricche di fascino e governo della ‘Ndrangheta. Le contraddizioni, come lui stesso sottolinea, sono il leitmotiv di questa zona d’Italia e tra queste alternanze, per cinque anni, Mallamaci si muove e lavora. Cerca per la sua fotografia una distanza equa che faccia dialogare dettagli e visioni allargate, persone e cose, che costruisca un itinerario che si sviluppa in verticale nel quale si inseriscano – quasi una pausa – visioni orizzontali.

(dal testo di Giovanna Calvenzi)

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Antonella Monzoni: DIMENTICANZA - Nuova Collana CAPSULE PHOTO di Gente di Fotografia

Antonella Monzoni: DIMENTICANZA - Nuova Collana CAPSULE PHOTO di Gente di Fotografia

Autore: Antonella Monzoni
Testi: Antonella Monzoni
Pagine: 76 + cover con bandelle
Lingua: Italiano
Anno: 2024
Formato: 165x220 mm
Confezione: cucitura a filo Singer + applicazione foto in cover

ISBN 978-88-947614-6–7

€ 25,00

Dimenticanza è una sorta di memoir che ho realizzato nel 2020, durante la pandemia, per fermare sulla carta l’amore che mi lega a mia madre, scomparsa nel 2019.
Contiene fotografie trovate nei suoi cassetti, fotografie che la ritraggono nell’ultimo periodo della malattia durata più di 7 anni, fotografie che nell’arco di quel lungo difficile tempo scattavo senza consapevolezze precise e che si sono palesate come collante ideale per il racconto emozionale che volevo trasmettere.
Ho impiegato 5 anni per decidere di pubblicare questo libro, prima non ne sono stata capace.
È il mio piccolo scrigno di vissuto e di sentimenti, è la testimonianza di un dolore indimenticato e indimenticabile.

(dal testo di Antonella Monzoni)

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Giacomo Sinibaldi: PESCARA. MOTO PERPETUO

Giacomo Sinibaldi: PESCARA. MOTO PERPETUO

Autore: Giacomo Sinibaldi
Testi: Giacomo Sinibaldi, Maria Rita Carota, Massimo Agus, Gabriella Albertini
Pagine: 84 + risguardi
Lingua: Italiano
Anno: 2024
Formato: 210x210 mm
Confezione: cartonato filo refe con capitelli

ISBN 978-88-94 7614-5-0

€ 28,00

Lo sguardo di Giacomo Sinibaldi si manifesta attraverso immagini essenziali nella loro composizione, ma che rivelano una profonda e complessa narrativa. Le sue fotografie, frutto di una costante ricerca del quotidiano e del consueto, riprendono scorci e dettagli che convivono sincronicamente nello spazio urbano, e sono il risultato di un’attenzione volta a trovare connessioni e incontri tra geometrie, colori ed altri elementi che partecipano a comporre uno speci.co vocabolario visivo, mirato a sintetizzare e metaforizzare le suggestioni percepite passeggiando nella città. L’autore ritrae una realtà che si rivela al suo sguardo come una densa visione, e utilizzando scritte e segni come elementi visivi e come indizi della presenza umana, della storia dei luoghi e delle tradizioni passate, riesce a far emergere particolari nascosti sotto la superficie, che agiscono come punti di riferimento e di guida per condurre l’osservatore in un viaggio dentro la città di Pescara, nelle sue trasformazioni e nel suo continuo movimento.

(dal testo di Massimo Agus)

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Andrea Coletti, Giampiero Duronio, Sergio Maritato: foglio 68 L'Aquila

Andrea Coletti, Giampiero Duronio, Sergio Maritato: foglio 68 L'Aquila

Autore: Andrea Coletti, Giampiero Duronio, Sergio Maritato
Testi: AA.VV.
Pagine: 144
Lingua: Italiano
Anno: 2024
Formato: 240x270 mm
Confezione: Brossura - Copertina con bandelle

ISBN 978-88-94-7614-4-3

€ 35,00

“Umanamente necessario”. Sono queste le parole con le quali gli autori del progetto fotografico”foglio 68 L’Aquila” descrivono l'esigenza che li ha spinti ad osservare, indagare e in qualche modo ricomporre le fratture, le faglie e le contraddizioni di Luogo complesso come Pettino. Un'esigenza, quella rappresentata da Andrea Coletti, Giampiero Duronio e Sergio Maritato, che l'Ordine degli Architetti P.P. e C. della Provincia dell’Aquila, attraverso il proprio patrocinio, ha sentito di dover condividere in ogni sua sfumatura, intenzione, obiettivo. La riappropriazione materiale e immateriale di quegli spazi urbani spesso superficialmente definiti come periferici – sarebbe forse più giusto definirli laterali, decentrati o, ancora meglio, per usare uno dei concetti-guida del progetto qui pubblicato, liminali – , quale è senza dubbio quello che insiste sul territorio di Pettino, infatti, è o dovrebbe essere uno degli scopi principali cui l'architettura contemporanea, intesa tout court, dovrebbe tendere sempre. Perché, nel contesto storico di questa epoca, che è epoca della tecnica, del virtuale e, presto, del transumano, non c'è cosa più necessaria di questa; necessaria umanamente, certo, ma pure socialmente, culturalmente e, nel caso del nostro Ordine, persino professionalmente. È, infatti, solo attraverso una possibile riappropriazione di tali spazi che il Luogo senza volto per eccellenza – quello marginale, laterale, che nello sguardo è relegato al secondo piano – può trasformarsi in Paesaggio propriamente detto: uno spazio, cioè, finalmente dotato di senso e capace di produrne ancora nel futuro.”foglio 68 L’Aquila” procede esattamente in questa direzione, riuscendo, attraverso lo sguardo fotografico, a disegnare i lineamenti di un Luogo come Pettino, affinché esso possa mutare in qualcosa di altro, di diverso. In qualcosa che, insomma, sia in grado di generare senso per chi ci vive o per chi, semplicemente, è di passaggio.

(dal testo introduttivo di Sara Liberatore - Presidente Ordine degli Architetti della Provincia di L’Aquila)

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Giorgio Dellacasa: LA HABANA - FOTOGRAFIE DA UNA CITTÀ CHE RICAMBIA LO SGUARDO

Giorgio Dellacasa: LA HABANA - FOTOGRAFIE DA UNA CITTÀ CHE RICAMBIA LO SGUARDO

Autore: Giorgio Dellacasa
Testi: Laura Manione, Giorgio Dellacasa
Patrocinio: Ambasciata Repubblica Cuba e Ass. Naz. Amicizia Italia-Cuba
Pagine: 108 + risguardi
Lingua: Italiano/Spagnolo
Anno: 2024
Formato: 265x210 mm
Confezione: Copertina brossura cartonata

ISBN 978-88-94-7614-3-6

€ 35,00

Le immagini di Giorgio Dellacasa, figlie della seconda generazione di fotografi occidentali approdata sull’isola tra la fine del secolo scorso e i giorni nostri, fra cui Martin Parr e soprattutto Alex Webb, sembrerebbero inscriversi a pieno titolo nella street photography. Sembrerebbero: il condizionale è d’obbligo ed è dovuto a quell’istinto da viaggiatore autentico che muove l’essere umano alla comprensione e alla scoperta, rifuggendo invece ogni forma di predazione, inclusa la predazione visiva di cui sovente è pervasa la fotografia di strada.
I brevi testi autografi che corredano il libro lo trasformano idealmente in una sorta di taccuino illustrato e ci consentono di entrare  in maniera non invasiva negli ambienti nevralgici e periferici della capitale.
A partire dal titolo, in cui compare il verbo  ricambiare  e dall’uso  consapevole degli strumenti offerti dalla grammatica fotografica,  rimandano a un colloquio amicale.

Le luci morbide o filtrate addolciscono i toni, aprendosi all’intimità; le ampie e taglienti zone d’ombra segnano forse un silenzio impenetrabile, stabilendo un limite alla nostra saccenza; la vicinanza o la distanza con i soggetti, nonché i loro gesti, misurano lo spazio d’interlocuzione, ammettendo diversi gradi di confidenza. Ancora, poiché presenti in varie immagini: le quinte o le «inquadrature naturali», come le definiva Luigi Ghirri, oltre a dirigere lo sguardo, di nuovo funzionano da elementi discorsivi, introducendo brevi ma acuti incisi al dialogo.

In sostanza, Giorgio Dellacasa non parla di La Habana, parla con La Habana.

(dall'introduzione di Laura Manione)

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Mario Cucchi: C'est la vie...

Mario Cucchi: C'est la vie...

Autore: Mario Cucchi
Testi: Gigliola Foschi
Pagine: 108 con copertina con bandelle
Lingua: Italiano/Inglese
Anno: 2024
Formato: 175x240 mm
Confezione: Brossura

ISBN 978-88-94-7614-2-9

€ 28,00

Fotografie di oggetti ben composti ma con qualcosa di anomalo, che li fa somigliare a surreali e stravaganti giocattoli. Però senza nessuna tensione drammatica, senza nessuna atmosfera inquietante. Pure il bianco e nero si presenta lieve. E la composizione risulta equilibrata, perfetta, come solo sa fare un maestro dello still life, quale Mario Cucchi indubbiamente è. Anche il titolo, C’est la vie, ha qualcosa di giocoso, ma con una punta di amarezza.

(dall’introduzione di Gigliola Foschi)

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Giuliana Mariniello: LA CITTÀ VISIBILE (The Visible City)

Giuliana Mariniello: LA CITTÀ VISIBILE (The Visible City)

Autore: Giuliana Mariniello
Testi: Massimo Mussini, Charles-Henri-Favrod, Mario Cresci, Giuliana Mariniello
Pagine: 100
Lingua: Italiano/Inglese
Anno: 2023
Formato: 250x300 mm
Confezione: Brossura

ISBN 978-88-94-7614-0-5

€ 30,00

[...] La città che Giuliana Mariniello sceglie di raffigurare è quella che mostrano gli occhi: caratterizzata da impalcature rivestite di teloni decorati con immagini pubblicitarie o da riproduzioni della struttura architettonica occultata; è lo spazio punteggiato da tabelloni per affissioni collocati sullo sfondo degli edifici; sono automezzi pubblici travestiti con decalcomanie. La sua trascrizione fotografica di questo ambiente, che quasi sempre percepiamo inconsciamente e senza impegnarci a guardare per capire, è riletto mediante un’inquadratura selettiva e con l’uso sapiente dell’à plat di tradizione matissiana, in modo da trasformare radicalmente i rapporti prossemici fra le cose rappresentate e suscitare nuovi significati, frequentemente carichi d’ironia.[...]

(dall’introduzione di Massimo Mussini)

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Franco Carlisi e Francesco Cito: Romanzo italiano

Franco Carlisi e Francesco Cito: Romanzo italiano

Autore: Franco Carlisi, Francesco Cito
Testi: Andrea Camilleri, Michele Smargiassi, Giusy Randazzo, Giusy Tigano
Pagine: 196
Lingua: Italiano
Anno: 2023
Formato: 240x320 mm
Confezione: Copertina brossura cartonata

ISBN 978-88-94-7614-1-2

€ 68,00

Due lavori pluripremiati, esposti variamente in Italia e all’estero, si incontrano per la prima volta e si confrontano in un unico progetto come fossero capitoli distinti ma complementari di un romanzo inedito, che propone attraverso la fotografia una lettura autoriale e originale di uno dei riti di passaggio fondamentali della nostra società.
I due Autori lasciano dialogare le proprie fotografie per comporre insieme una narrazione a due voci su un tema comune, affrontato con un linguaggio differente per intenzione e poetica, ma permeato in entrambi i casi da un approccio che rimane totalmente al di fuori dagli schemi stereotipati della fotografia matrimonialista e si attesta invece su una visione personale e intimistica, libera da mandati o dettami imposti e precostituiti, e totalmente in controtendenza.

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Andrea Calestani: El Navili

Andrea Calestani: El Navili

Autore: Andrea Calestani
Testi: Roberto Mutti, Paolo Nizzola
Pagine: 84
Lingua: Italiano/Inglese
Anno: 2023
Formato: 210x160 mm
Confezione: Cartonato cucito, capitelli bianchi, dorso quadro

ISBN 978-88-906116-9-8

€ 28,00

Ci sono luoghi dove il passato e il presente si incontrano e quasi si confondono in un intreccio al cui fascino è difficile resistere. La pioggia bagna di piccole, noiose gocce il parabrezza dell’automobile trasformandolo in uno schermo su cui le immagini scorrono in un bianconero carico di un’attrazione antica. Lo sguardo del fotografo lo attraversa per soffermarsi su un paesaggio di cui coglie il rigore geometrico: il ponte che definisce l’orizzonte possiede la solennità imponente della facciata di una chiesa ma l’immagine si fa dinamica nella parte inferiore attraversata diagonalmente com’è dalla linea del parapetto che corre lungo il Naviglio. Oggi a quel ferro, a quei tiranti, a quei bulloni i rari passanti dedicano uno sguardo distratto. Eppure questi elementi ancora conservano i segni di un’antica civiltà dove il ferro rappresentava la modernità, la forza che sapeva resistere alle ingiurie del tempo, la sfida al futuro, l’identica audacia che ancora caratterizza le arcate delle stazioni ferroviarie. Andrea Calestani si avvicina ai Navigli con la curiosità di chi Milano l’ha già vissuta in anni lontani ma che ora, di fronte a luoghi che non aveva mai frequentato, la sta riscoprendo.

(dall'introduzione di Roberto Mutti)

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Michela Liverani: La dimensione silenziosa del corpo

Michela Liverani: La dimensione silenziosa del corpo

Autore: Michela Liverani
Testi: Michela Liverani, Susanne Martinet
Pagine: 100
Lingua: Italiano/Francese
Anno: 2023
Formato: 207x290 mm
Confezione: Cover in tessuto con stampa in serigrafia bianca, brossura svizzera filo refe a vista

ISBN 978-88-906116-7-4

€ 35,00

Susanne Martinet propone un lavoro di ricerca inesauribile.
Il corpo, incarnato, vissuto, si scopre, si sente, vibra.
Per me è stato un risveglio, sulla superficie e nelle viscere.
Il rigore che richiede Susanne durante il lavoro permette di accedere ad una dimensione complessa, che tiene insieme limiti e possibilità, una pratica del sentire. Diventa ricerca, che mai si esaurisce, che tiene insieme linguaggi diversi eppure vicini.
Le fotografie sono state scattate durante gli stage estivi e gli incontri; io, allieva, sentivo il bisogno di scattare, fermare ciò che sentivo e vivevo con il corpo, con tutto il mio essere.
Sono immagini che tentano un equilibrio tra interno/esterno, cercando di connettere il dentro con il fuori. Non hanno l’intenzione di definire, di catalogare, ma di aprire una possibilità di lettura, un punto di vista.

(dall'introduzione di Michela Liverani)

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Fausto Meli: InVisibilia

Fausto Meli: InVisibilia

Autore: Fausto Meli
Testi: Gigliola Foschi, Susanna Gualazzini, Fausto Meli
Pagine: 148 + inserto 8 pagg. in formato ridotto
Lingua: Italiano/Inglese
Anno: 2023
Formato: 213x300 mm
Confezione: Brossura cartonata

ISBN 978-88-90-6116-5-0

€ 45,00

L’accostamento di elementi appartenenti a realtà diverse è stato uno dei cardini del movimento surrealista, che scelse la frase di Lautrément – “l’ombrello e la macchina da cucire sul tavolo operatorio” – come manifesto di una nuova estetica basata sullo spiazzamento e la contraddizione. La presenza di oggetti notevolmente incongrui nelle opere create da questi artisti puntava a mettere in crisi le nostre attese, per liberare la ragione dal già noto e da associazioni mentali automatiche. Ebbene, anche in ogni fotografia di Fausto Meli è presente un elemento “anomalo”, ma nel suo caso né decisamente incongruo né vistoso, anzi talvolta così poco appariscente da essere individuabile solo prestando attenzione all’immagine. Un elemento inaspettato che, nelle opere di questo autore, si pone in relazione con quel che mostrano le sue fotografie (un edificio avveniristico, un castello affacciato sul mare, un’antica biblioteca, un’isola vulcanica…) creando incontri capaci di generare una nuova bellezza, nuove aperture di senso, nuove riflessioni…
(dall’introduzione di Gigliola Foschi)

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Colomba D'Apolito: d'Après

Colomba D'Apolito: d'Après

Autore: Colomba D'Apolito
Testi: Enrico Gullo, Colomba D'Apolito
Pagine: 76
Lingua: Italiano/Inglese
Anno: 2022
Formato: 170x238 mm
Confezione: brossura, copertina con bandelle

ISBN 978-88-90-6116-8-1

€ 22,00

Ritagliare un'immagine ha un aspetto paradossale: costringe a venire a patti con la materialità di ciò che per eccellenza giudichiamo impalpabile. John Mitchell, nel suo Pictorial turn, scioglie così l'apparente contraddizione, distinguendo tra image e picture, "Picture [...] è l'immagine come appare su un supporto materiale o in un luogo specifico. [...]. L'immagine [image] non appare mai se non in un determinato medium, ma è anche ciò che trascende i media e può essere trasferito da un medium all'altro". Non si ritaglia una image, dunque, ma una picture. Tuttavia, operare sulla picture significa anche - eventualmente -  generare nuove images.

Il lavoro di Colomba D'Apolito si colloca esattamente in questo solco, testandone limiti e possibilità. Cuts-up, dunque, che operano sul supporto non per una presa di posizione antimoderna, ma per una scelta di campo altrettano precisa.
(dal testo critico di Enrico Gullo, Storico dell'arte e PdD in Storia dell'arte)

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Pierre André Podbielski: Beyond the white wall

Pierre André Podbielski: Beyond the white wall

Autore: Pierre André Podbielski
Testi: Roberto Cotroneo, Silvia Bigi
Pagine: 100
Lingua: Italiano/Inglese
Anno: 2022
Formato: 185x265 mm
Confezione: brossura, copertina con bandelle

ISBN 978-88-90-6116-6-7

€ 30,00

Pierre André Podbielski è un compagno di viaggio: per corridoi di musei, per sale illuminate dove l’opera d’arte assiste, più che mostrarsi ai visitatori. Assiste a quel pubblico dell’arte che mi ha tenuto compagnia per cinque anni, e che ritrovo con le sue modalità nelle fotografie di Pierre André. Ma il suo tempo fotografico, la sua sorpresa estetica dentro gli spazi espositivi ha una cosa che io non possiedo, e che è dei fotografi veri, che è di uomini come Elliott Erwitt. Pierre André Podbielski è un fotografo ironico, divertito, sospeso, distaccato ma con simpatia. Nelle sue fotografie il sorriso lega tutto, tiene assieme le immagini, le racconta ancora meglio.

L’ironia fotografica è una dote invidiabile, perché la fotografia, di per sé, è sempre in bilico, è sempre seria; la serietà di ogni realtà che viviamo, ed è sempre: retorica. È il suo fermare il tempo a renderla solenne, è il suo mettere al centro del nostro sguardo quell’attimo dello scatto a fare della fotografia un momento retorico nel senso buono del termine.
(dall’introduzione di Roberto Cotroneo)

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Serafino Fasulo: DROP IN – Cadere Dentro

Serafino Fasulo: DROP IN – Cadere Dentro

Autore: Serafino Fasulo
Testi: Franco Carlisi, Serafino Fasulo
Pagine: 180
Lingua: Italiano/Inglese
Anno: 2022
Formato: 190x280 mm
Confezione: brossura, angoli arrotondati, con elastico

ISBN 978-88-90-6116-3-6

€ 40,00

È così vasta la zona d’ombra dove ci nascondiamo a noi stessi da impedire una qualunque grossolana definizione della nostra identità. Chi ha familiarità con questa zona d’ombra sa che per superarla deve compiere un lungo, difficile e a volte doloroso viaggio nella memoria. Ogni uomo trova nel proprio passato immagini che tanto più sorprendono quanto più rivelano la natura fonda delle cose e delle persone; dipanano questa zona grigia che tutti attraversiamo, che le parole non sanno dire ma che la fotografia sa ben rappresentare; spiegano che cosa uno è e come lo è diventato. Tuttavia, il passato non è qualcosa di inerte e il nostro viaggio diviene un gioco di specchi dove si mischiano, in maniera ora familiare ora inquietante, briciole di coscienza e di memoria, di amori e disamori, di realtà e immaginazione. Come se gli istanti che soli ricordiamo e dai quali ricostruiamo i mesi, i giorni e gli anni della nostra vita, appaiano capricciosi, un po’ qua e un po’ là. Mai in maniera diacronica ma secondo i tempi imprevedibili della memoria involontaria. Alcuni ritornano, rassicuranti. Altri ci portano chissà dove, negli altrove che abbiamo abitato e vissuto. Sono i tasselli di un puzzle sempre diverso che è il nostro presente, il problema è metterli insieme… dopo. I ricordi cambiano, quindi, come noi cambiamo e ci tradiscono o, a volte, li tradiamo. Siamo avviluppati al chi eravamo in una spirale che spiega e interpreta il mondo in cui siamo e che, a fine giro, alimenta di nuovo la memoria che ci portiamo dentro: lo ieri da cui proveniamo. Lo arricchisce, a volte addirittura ricostruendolo.  […]

(Franco Carlisi)

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